Integrazione europea: una breve storia

Integrazione europea: due parole che pronunciate insieme definiscono un progetto ambizioso, per alcuni aspetti perfettamente realizzato ma per altri ancora lontano dall’essere una realtà.

Il processo che ha portato alla nascita dell’Unione Europea non è stato affatto semplice: è partito da un’esigenza di pace dopo anni di sanguinosi conflitti; è passato attraverso dissensi, scontri e problematiche varie per arrivare, nel 1992, alla tanto ambita e agognata integrazione in ambito economico, politico e industriale.
Tralasciamo in questa sede l’ambito socio-culturale, che merita un approfondimento a parte, e cerchiamo di capire come è avvenuto il ‘cambiamento’.

L’Università Telematica Niccolò Cusano di Milano ha sintetizzato, suddivise per anni, le tappe salienti che hanno portato alla nascita dell’Unione Europea.

Partiamo da quello che viene identificato come l’inizio del processo di integrazione.

Le origini

La storia dell’integrazione europea identifica comunemente le proprie origini nella fine della Seconda Guerra Mondiale, quando nasce l’esigenza di instaurare la pace tra gli stati sconvolti dal conflitto.

Il primo passo, in tal senso, appartiene al ministro degli affari esteri francese, Robert Schuman, il quale propone l’idea di unire la produzione di carbone e acciaio, di Francia e Germania, sotto un’unica organizzazione, aperta comunque all’eventuale partecipazione degli altri Paesi.

Attraverso la cooperazione dei due stati, notoriamente rivali, Schuman punta a realizzare un progetto ambizioso: innescare un processo di pace duratura nel vecchio continente.

1951 – La CECA

Il 18 aprile 1951 viene firmato a Parigi il trattato istitutivo della Comunità Economica del Carbone e dell’Acciaio, identificato con l’acronimo di CECA ed entrato in vigore ufficialmente il 25 luglio 1952.

Sei i Paesi firmatari: Belgio, Francia, Germania Occidentale, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi.

Come da disegno di Schuman, l’organizzazione internazionale è dotata di poteri propri attraverso i quali mira a creare un mercato comune per quanto riguarda la produzione del carbone e dell’acciaio, due importantissime materie per tutta l’Europa centrale.

Due quindi gli obiettivi: da un lato l’espansione economica e dall’altro il superamento di contrasti e rivalità tra i Paesi membri.

Le linee guida sulle quali si fonda la Comunità sono essenzialmente le seguenti:

  • libera circolazione del carbone e dell’acciaio;
  • libero accesso alle fonti di produzione;
  • abolizione delle restrizioni doganali nel commercio delle due materie prime;
  • linea comune di produzione;
  • linea comune per la definizione dei prezzi.

Così come stabilito dal trattato, la CECA si estinguerà il 23 luglio del 2002, dopo 50 anni esatti dalla sua istituzione.

1957 – La CEE e l’Euratom

Con il passare del tempo si avverte una nuova esigenza, quella di estendere il processo di integrazione a tutti i settori dell’economia.

Il 25 marzo del 1957 gli Stati membri della CECA firmano il ‘trattato di Roma’, con il quale vengono istituite la Comunità Economica Europea (CEE) e la Comunità Europea dell’Energia Atomica (CEEA o Euratom). Entrambe entrano in vigore il 14 gennaio del 1958.

Tra gli obiettivi delle due istituzioni:

  • avvicinare le politiche economiche degli stati membri;
  • instaurare un mercato comune;
  • sviluppare le attività economiche nell’ambito della Comunità;
  • realizzare un’unione tra i paesi e i popoli europei.

Nel corso degli anni la CEE acquisisce un ruolo predominante sulle altre Comunità.

Dal 1960 al 1963

Gli anni in oggetto sono segnati da una serie di passaggi importanti.

Vediamo quali sono i principali:

  • 1962
    Convenzione di Stoccolma
    Istituzione dell’Accordo Europeo di Libero Scambio, al quale aderiscono anche alcuni Paesi non appartenenti alla CEE
    Entrata in vigore della PAC (Politica Agricola Comune)
  • 1963
    Opposizione della Francia all’ingresso del Regno Unito nella CEE
    Accordo tra la CEE e 18 Stati Africani

1965 – Il Trattato di Fusione

L’8 aprile 1965, a Bruxelles,  viene firmato il ‘trattato di fusione’ con il quale le tre comunità europee esistenti (CECA, CEE e CEEA) vengono compattate in una comune struttura organizzativa.

L’obiettivo della fusione è eliminare le differenze, così da semplificare il funzionamento delle comunità attraverso istituzioni comuni.

Il trattato, in vigore dal 1967, unifica di fatto le tre Commissioni in un organo esecutivo unico, denominato Commissione delle Comunità Europee.
Sulla base dello stesso criterio vengono unificati anche i tre Consigli.

Dal 1966 al 1979

Al trattato di fusione segue un periodo di impasse politico.

Si registra quella che viene definita la ‘crisi della sedia vuota’, causata dal ritiro della Francia dalle riunioni del Consiglio per disapprovazione ad alcune proposte avanzate dalla commissione in merito alla PAC (Politica Agricola Comune).

Nel gennaio del 1966 la crisi viene risolta con il compromesso del Lussemburgo, una sorta di accordo politico non-formale che sanziona, tra l’altro, la rinuncia della Comunità all’instaurazione del sistema di voto a maggioranza.

Seguono, nel 1968, l’abolizione degli ultimi dazi doganali sul commercio intracomunitario dei prodotti industriali e l’introduzione di una tariffa doganale comune.

Le successive tappe che meritano di essere citate per il ruolo che hanno avuto nella storia dell’Unione Europea sono sintetizzate nel seguente elenco:

  • 1970
    Firma del trattato che consente alla comunità di finanziarsi attraverso risorse proprie; nello stesso anno vengono estesi i poteri del Parlamento europeo.
  • 1972
    Istituzione del ‘serpente monetario’ con il quale i sei Stati della Comunità si impegnano a limitare lo scarto di fluttuazione fra le rispettive valute ad un massimo del 2,25%.
  • 1973
    Danimarca, Norvegia, Regno Unito e Irlanda entrano a far parte delle Comunità Europee. Gli Stati membri da sei passano a nove.
  • 1974
    Approvazione delle elezioni parlamentari europee a suffragio universale diretto.
    Istituzione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
  • 1975
    Firma di una convenzione tra la CEE e 46 Stati dell’ACP (Africa, Caraibi e Pacifico).
    Istituzione del trattato che istituisce la Corte dei Conti Europei e attribuisce al Parlamento ampi poteri in merito all’approvazione del bilancio.

Dal 1976 in poi si assiste a un progressivo rafforzamento del ruolo del Parlamento Europeo.

1986 – Atto Unico Europeo

Il percorso verso un mercato unico prosegue a grandi passi; nel 1986 viene firmato l’Atto Unico Europeo.

Da un lato il trattato estende le competenze della Comunità anche ad altri settori ed introduce importanti modifiche istituzionali; dall’altro, pur riunendo in un unico testo le disposizioni delle Comunità e della CPE (Cooperazione Politica Europea), lascia di fatto una separazione netta tra i due ordinamenti.

storia dell'Unione Europea

1990 – Accordo di Schengen

Il 1990 è l’anno dell’Accordo di Schengen, il quale sancisce l’eliminazione dei controlli alle frontiere fra i Paesi appartenenti alle Comunità Europee.
Il 1990 è anche l’anno della riunificazione della Germania, seguita al crollo del muro di Berlino avvenuto nel 1989.

1992 – Il Trattato di Maastricht

Nel 1992 viene firmato il Trattato di Maastricht che, entrato in vigore nel novembre dell’anno successivo, sancisce  formalmente la nascita dell’Unione Europea.

Dal trattato scaturisce l’obbligo per i Paesi dell’Unione di rispettare regole e procedure comuni e ben definite.

Si gettano le basi per una cooperazione intergovernativa nei settori della giustizia e degli affari interni; allo stesso tempo vengono fissate le fondamenta sulle quali viene costruita l’Unione Economica e  Monetaria.

L’estensione dell’ordinamento comunitario anche ai settori non propriamente di carattere economico comporta la modifica della denominazione della Comunità, che da CEE diventa CE, ossia semplicemente Comunità Europea.

Come specializzarsi in Relazioni Internazionali

Sulla base del percorso compiuto dall’integrazione europea nel corso degli anni non è difficile comprendere l’importanza assunta dalle relazioni su scala internazionale, in ambito economico, ma anche politico, sociale e ambientale.

L’argomento rientra oggi tra le materie di studio e approfondimento di corsi di laurea e post-laurea.

Tra le proposte disponibili sul mercato segnaliamo il master in ‘Relazioni Internazionali’ erogato dall’Università Telematica Niccolò Cusano, un percorso post-laurea di primo livello perfettamente allineato alle evoluzioni del contesto attuale.

Afferente alla facoltà di Scienze Politiche il corso si basa su una struttura didattica articolata sul seguente programma:

  • teorie politiche e relazioni internazionali
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  • diritto pubblico dell’ambiente
  • geostrategia
  • geopolitica
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