Cosa sapere prima di iscriversi a ingegneria gestionale?

Cosa sapere prima di iscriversi a ingegneria gestionale, ovvero quali sono le caratteristiche e le potenzialità dell’indirizzo di studi in ottica occupazionale?

A questi e ad altri quesiti comuni cercheremo di dare risposta in questo post, partendo dal presupposto che la scelta del percorso universitario sul quale impostare il proprio futuro professionale è un momento fondamentale, da affrontare con consapevolezza e lucidità.

Cosa si studia a ingegneria gestionale?

La decisione di iscriversi ad un indirizzo ingegneristico piuttosto che ad un altro deve essere ponderata, ovvero deve essere basata su un’attenta analisi del percorso di studi e su valutazioni che riguardano sia il programma didattico che le potenzialità della materia in ottica lavorativa.

Il punto di partenza per scegliere una specializzazione con consapevolezza è conoscere a fondo la materia; ecco perché prima di analizzare il piano di studi del corso di laurea è d’obbligo sapere cos’è l’ingegneria gestionale.

Si tratta chiaramente di una branca ingegneristica per la quale Wikipedia fornisce la seguente definizione:

“L’ingegneria gestionale è un ramo dell’ingegneria che studia, con approccio quantitativo e qualitativo gli aspetti operativi e tecnici delle imprese, siano esse industriali o di servizio.”

In altre parole, è una disciplina finalizzata a massimizzare l’efficienza di un business attraverso l’analisi e la riorganizzazione dei processi e della struttura di un’azienda.

La materia mira quindi a rendere competitiva un’impresa, allineandola ai cambiamenti e alle evoluzioni del settore a cui fa riferimento.

Entriamo nel merito dei corsi universitari e prendiamo in esame il programma attivato dall’università telematica Niccolò Cusano per capire nel dettaglio cosa si studia a ingegneria gestionale.

Il triennio in ‘ingegneria industriale – curriculum gestionale’ si focalizza sull’erogazione di conoscenze che riguardano la gestione della produzione industriale e della sicurezza degli impianti.

Il programma approfondisce argomenti che riguardano le leggi fondamentali del sistema economico, il controllo di gestione, l’organizzazione delle risorse umane, l’analisi finanziaria, la gestione degli impianti industriali, i metodi di lavorazione industriale, i principali elementi elettrici/meccanici di un impianto.

Il programma parte dallo studio di materie che forniscono le basi ingegneristiche quali matematica, geometria, analisi, chimica, termodinamica, meccanica ed elettrotecnica per arrivare all’approfondimento di argomenti relativi all’economia applicata all’ingegneria, alla logistica e alla gestione aziendale.

Il biennio magistrale in ingegneria gestionale mira alla formazione di professionisti in possesso delle competenze necessarie per gestire, dirigere e coordinare attività produttive all’interno di contesti industriali.

La formazione di tipo interdisciplinare si basa sull’approfondimento degli aspetti tecnici, ma anche organizzativi ed economici, relativi alla gestione dei sistemi produttivi industriali.

Il programma prevede approfondimenti che riguardano gli impianti meccanici, l’energia e l’ambiente, la gestione e la manutenzione degli impianti, il marketing industriale, la sicurezza e l’ecologia dei sistemi produttivi, la pianificazione dei sistemi di trasporto, l’analisi dei sistemi finanziari.

Sia il triennio che il biennio prevedono una serie di attività ed esperienze pratiche da svolgere all’interno degli spazi attrezzati dell’ateneo (laboratori, biblioteche ecc.).

I laureati magistrali che intendono svolgere la libera professione sono tenuti ad effettuare l’iscrizione alla sezione A dell’Albo degli Ordini degli Ingegneri, previo superamento dell’Esame di Stato.

Gli sbocchi per un ingegnere gestionale

È inutile girarci troppo intorno, oggi la scelta della facoltà deve necessariamente tenere conto anche delle prospettive lavorative che è in grado di garantire.
Ecco perché oltre alle proprie ambizioni è necessario analizzare anche il riscontro della specializzazione sul mercato del lavoro.

Dai dati statistici emerge una buona percentuale occupazionale per i laureati in ingegneria gestionale, i quali riescono a trovare lavoro a pochi mesi dal conseguimento del titolo.

Trattandosi di una specializzazione che trova applicazione in molti ambiti, la figura dell’ingegnere gestionale è attualmente tra le più richieste dal mercato professionale.

Gli sbocchi per un ingegnere si concretizzano, in generale, in tutte le aziende che producono beni e servizi, per cui sia nel settore pubblico che in quello privato.
In particolare, offrono interessanti prospettive di impiego il settore manifatturiero, le industrie ad alta tecnologia (aereonautica, trasporti ecc.), le telecomunicazioni e il settore dell’energia.

Un profilo qualificato può trovare impiego anche nella Pubblica Amministrazione o può scegliere di svolgere la libera professione.

Tra gli ambiti in cui più facilmente è spendibile una preparazione ingegneristica rientrano i settori della logistica, dell’informatica, del marketing e delle vendita, della ricerca e dello sviluppo.

Tra i ruoli che può ricoprire un laureato in ingegneria gestionale rientra il revisore dei sistemi informativi, il quale si occupa di valutare l’economicità e la conformità agli standard.

I requisiti di un professionista

Cosa sapere prima di iscriversi a ingegneria gestionale oltre agli aspetti tecnici relativi al percorso di studi?

Proviamo a fare un identikit del profilo e delle soft skills fondamentali per esercitare la professione.

L’ingegnere gestionale è una persona dinamica, flessibile e versatile.
Possiede spiccate capacità di analisi e ragionamento, oltre che una forte propensione al problem solving.

Fondamentali per una carriera di tipo manageriale la leadership, la capacità di time management e le abilità di negoziazione.

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