A cosa serve un mentore (e che benefici offre)

Supportare il processo di apprendimento, facilitare l’inserimento nel mondo del lavoro, consigliare,  promuovere la crescita professionale, stimolare la crescita personale: ecco spiegato a grandi linee a cosa serve un mentore.

Crescere e migliorare rappresentano due obiettivi ricorrenti sia in ambito personale che professionale.
In entrambi i casi non si tratta di processi semplici e immediati; richiedono impegno e qualche volta anche un aiuto concreto da parte di una guida, una persona con esperienza in grado di supportare e consigliare. 

Chi è il mentore e cosa fa

Partiamo dalle origini del termine, che affondano nella mitologia greca, e più precisamente nell’Odissea di Omero.
Mentore era il personaggio al quale Ulisse affidò la sua casa e il figlio Telemaco prima di partire per la guerra di Troia.

Il suo ruolo era quello di consigliere fidato, preposto a proteggere la famiglia dell’eroe omerico durante la sua assenza.

Per iniziare a familiarizzare con l’attività svolta da un mentore riportiamo di seguito la definizione del concetto di ‘mentoring’ fornita dall’Associazione italiana mentoring:

“Con il termine anglosassone ‘mentoring’ si indica un processo metodologico formativo nel quale una persona, il mentore segue e promuove la carriera e lo sviluppo professionale di un’altra persona, il mentee, instaurando un rapporto che non è di subordinazione bensì caratterizzato da una relazione amichevole e cordiale di complicità, reciproca fiducia e sostegno. In pratica, il mentore è generalmente un esperto in un determinato settore, mentre il mentee è un neofita in un determinato ruolo o settore.”

Il mentore è quindi una persona che, rispetto ad un argomento o un ruolo, vanta un bagaglio di esperienze e conoscenze superiore a quello dell’allievo, e che pertanto può trasformarsi in una guida.
Si tratta di una sorta di consigliere che supporta la crescita e il miglioramento in svariati ambiti di vita.
La condivisione delle sue conoscenze ed esperienze si trasforma in insegnamento; ecco perché il mentoring è definito come un metodo di formazione.

La figura si inserisce quindi sia nell’ambito della gestione dei percorsi di studio e sia nei processi che riguardano l’accesso al mondo del lavoro e la carriera professionale.

Per quanto riguarda l’ambito scolastico/universitario, il mentore ricopre il duplice ruolo di guida-supporto.

Il profilo fornisce supporto di tipo morale e motivazionale, per cui da un lato aiuta a superare le difficoltà pratiche legate al percorso di studi e dall’altro ad adottare il giusto approccio nei confronti dei ritmi e delle dinamiche universitarie.

Consapevole dei benefici in termini di risultati che la figura garantisce nell’ambito dell’apprendimento, l’università telematica Niccolò Cusano di Milano ha attivato una serie di percorsi di studio incentrati proprio sul supporto del mentore. Un supporto personalizzato che si basa sulla conoscenza approfondita dello studente e delle sue necessità.

Il mentore interviene anche nel delicato momento che segna il passaggio dall’università al mondo del lavoro, fornendo consigli e dritte per identificare e trovare l’impiego più adatto alle personali attitudini.

Particolarmente frequente la sua presenza in ambito professionale, dove solitamente condivide esperienze e conoscenze al fine di agevolare i processi di inserimento relativi ai profili neofiti.

Il mentore è quindi una persona che conosce approfonditamente la persona che segue, i suoi limiti, le sue difficoltà, le potenzialità e le attitudini.

A seconda dei casi, e dei contesti nei quali si inserisce, può essere un professore universitario, un allenatore, un coach, un collega di lavoro con un buon bagaglio di esperienza, un responsabile.

I requisiti

Per poter svolgere al meglio il ruolo di guida il mentore deve possedere una serie di requisiti personali, da affiancare a conoscenze tecniche che variano a seconda del contesto nel quale si inserisce.

Il profilo in oggetto deve avere buone capacità relazionali per poter costruire un rapporto di fiducia con l’allievo.

Deve essere una persona empatica, per cui predisposta ad ascoltare e comprendere le esigenze dell’altro.

Tra i requisiti indispensabili rientra anche la leadership, ovvero quell’atteggiamento che consente di diventare un modello da seguire e che allo stesso tempo permette di ottenere rispetto da parte degli allievi.

A cosa serve un mentore: i benefici

La presenza di un mentore, il suo supporto e la sua guida, determinano una serie di vantaggi che coinvolgono sia la sfera psicologica e motivazionale che quella tecnico-pratica.

Dal momento che mette la sua esperienza a disposizione di chi ne ha poca, o di chi non ne ha affatto, in merito ad una determinata attività, si rivolge prevalentemente ai giovani che iniziano un nuovo percorso di vita, in ambito scolastico, professionale o personale.

Concludiamo il post con un elenco di benefici determinati dal supporto di un mentore:

  • Metabolizzare e affrontare nel modo giusto i cambiamenti
  • Individuare i propri punti di forza, conoscere meglio se stessi
  • Individuare le carenze da colmare e le competenze da migliorare
  • Individuare percorsi professionali in linea con le personali attutudini
  • Conoscere i trucchi e i segreti del mestiere
  • Potenziare o individuare la leva motivazionale
  • Acquisire fiducia in se stessi

Credits immagine: DepositPhoto.com/garagestock


CHIEDI INFORMAZIONI

icona link