Legge anticorruzione: di cosa stiamo parlando
Legge anticorruzione e legge trasparenza rientrano tra le tematiche intorno alle quali cresce l’interesse pubblico.
I motivi?
Svariati, ma primo fra tutti il fatto che i dilaganti fenomeni della corruzione e dell’illegalità nelle amministrazioni provocano danni alla credibilità del paese, e di conseguenza anche allo sviluppo economico; per capire di cosa stiamo parlando è sufficiente pensare alla diminuzione degli investimenti stranieri e alle ripercussioni negative sull’economia nazionale.
Se ti sei appena laureato in giurisprudenza e desideri specializzarti, o se sei già un professionista e hai l’esigenza di aggiornare le tue competenze, ti consigliamo vivamente di leggere questo articolo.
Parleremo di legge anticorruzione, dell’evoluzione normativa e del percorso di specializzazione post-laurea più idoneo per acquisire una professionalità completa e aggiornata.
Normativa anticorruzione
La corruzione nell’ambito della Pubblica Amministrazione è una tematica disciplinata dalla legislazione italiana attraverso la legge 190 del 2012 e dai successivi decreti.
Analizziamo nel dettaglio i punti salienti della normativa.
Legge 190 del 2012
Dai dati rivelati da Trasparency International e dalla banca mondiale emerge un divario piuttosto importante tra la corruzione effettiva e quella giudiziaria (denunciata e sanzionata).
Si evince, in altre parole, una crescita esponenziale della prima e una forte riduzione della seconda.
Nasce quindi l’esigenza, diventata nel corso del tempo sempre più concreta e impellente, di un sistema normativo in grado di contrastare i fenomeni di corruzione e i reati contro la Pubblica Amministrazione; si rende necessaria una normativa allineata agli standard internazionali e alle linee guida che derivano dalla ratifica di alcune convenzioni.
La legge n. 190 del 6 novembre 2012, titolata “Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”, prevede una serie di misure volte a prevenire, reprimere e sanzionare la corruzione e le attività/azioni illegali nella PA. Nello specifico introduce nuove fattispecie di reato e definisce nuovi strumenti sanzionatori.
La legge in analisi trae ‘ispirazione’ dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulla corruzione (Convenzione di Merida del 31 ottobre 2003), dalla Convenzione penale sulla corruzione del Consiglio d’Europa (Convenzione di Strasburgo del 27 gennaio 1999) e dal rapporto redatto dal Group of States against corruption (GRECO); quest’ultimo raccomanda agli stati membri di adottare un regime sanzionatorio di misure efficaci contro la corruzione.
Il provvedimento legislativo, rispondendo alla richiesta di trasparenza e controllo palesata dai cittadini, si pone l’obiettivo di prevenire e reprimere i fenomeni della corruzione e dell’illegalità nell’ambito dell’attività amministrativa.
Filo conduttore sul quale si muove la legge l’inasprimento delle sanzioni per alcuni reati, nell’ambito dei quali rientrano: l’aumento dei minimi edittali per il reato di peculato; l’aumento della pena prevista per il reato di abuso d’ufficio; l’innalzamento del minimo edittale per gli atti di ‘corruzione propria’ (atto contrario ai doveri di ufficio); l’aumento della pena per i reati di corruzione in atti giudiziari.
Decreto legislativo 33 del 2013
Nell’ambito di tematiche quali anticorruzione e trasparenza si inserisce anche il D. Lgs. n. 33 del 14 marzo 2013.
L’utilizzo improprio del denaro pubblico, la gestione poco limpida degli appalti e la dilagante corruzione nell’ambito delle amministrazioni pubbliche hanno condotto verso un’importante modifica normativa, tesa essenzialmente a rendere trasparente l’attività amministrativa.
Il comma 1 dell’articolo 1 sintetizza e definisce il concetto di trasparenza:
“la trasparenza è è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche”
Il Decreto si inserisce nella scia di una visione sempre più democratica dei rapporti che intercorrono tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino; l’obiettivo finale è la creazione di un nuovo diritto alla conoscenza, intesa in senso totale, dal quale deriva un controllo capillare, da parte dello stesso cittadino, sull’attività della Pubblica Amministrazione.
Decreto legislativo 97 del 2016
La più recente azione legislativa in materia di anticorruzione è identificabile nel D. Lgs. n. 97 del 25 maggio 2016, riguardante la revisione e la semplificazione delle disposizioni in materia di prevenzione della corruzione, pubblicità e trasparenza nella PA.
Il decreto è un correttivo della legge 190/2012 e del D. Lgs. 33/2013.
Tra le novità più importanti l’introduzione del FOIA (Freedom Of Information Act) ovvero una nuova forma di accesso civico ai documenti pubblici basato sul sistema anglosassone.
Tale sistema consente ai cittadini di richiedere e visualizzare anche i documenti che non sono soggetti ad obbligo di pubblicazione.
Specializzazione post-laurea
Per approfondire la materia e conseguire una specializzazione in linea con le evoluzioni legislative, l’Università Telematica Niccolò Cusano propone il master in ‘La nuova Legge Anticorruzione nella Pubblica Amministrazione’.
Si tratta di un corso post-laurea di II livello, afferente alla facoltà di Giurisprudenza, che mira ad analizzare tutte le novità dell’ambito normativo italiano.
Il piano didattico del master prevede l’analisi dei possibili modelli organizzativi e di governance della PA.
Nel dettaglio il percorso di studio è suddiviso in 14 moduli, ognuno dei quali è incentrato sull’approfondimento di una specifica tematica:
- Fonti internazionali e comunitarie; convenzioni e leggi di ratifica; regolamenti, direttive comunitarie e relative differenze; il sistema dei diritti umani delineato dalla CEDU e il rapporto con le norme costituzionali nazionali; la tutela delle vittime.
- Convenzioni sui temi dell’anti corruzione; Convenzione penale e civile di Strasburgo sulla corruzione del 1999; Convenzioni dell’ONU; documenti OCSE; analisi provenienti da Organizzazioni indipendenti.
- D. Lgs. n. 231 del 2001 sulla responsabilità degli Enti e le modifiche introdotte nella legge n. 190 del 2012.
- Evoluzione dei reati contro la Pubblica Amministrazione a partire dal 1990 fino al 2012.
- Corruzione e concussione; concussione per induzione; i rapporti tra corruzione e altri reati (riciclaggio, peculato, turbata libertà degli incanti.
- Reati in contratto e reati contratto; analisi della giurisprudenza della Cassazione.
- Tecniche investigative nei fatti di corruzione: casi pratici.
- Misure cautelari reali; sequestro giudiziario; sequestro preventivo; sequestro conservativo.
- Confisca per equivalente e modifiche della legge n. 190 del 2012 (art. 322 ter codice penale).
- Tutela delle Pubbliche Amministrazioni, dei funzionari pubblici e dei privati che risultano parti lese nei fatti di corruzione.
- Disciplina comunitaria sugli appalti.
- Novità del codice appalti.
- Fenomeno dei conflitti di interesse; definizione costituzionale; collegamenti col principio di uguaglianza e con i doveri di imparzialità dei funzionari; l’incidenza dei conflitti di interesse nei fenomeni di corruzione.
- Casi pratici sui modelli di ‘governance’ e di prevenzione del rischio.
Costo
Il master prevede un costo annuo di 1.500,00 euro, da corrispondere in due rate di pari importo.
È prevista una quota di iscrizione ridotta, pari a 1.200,00 euro per gli avvocati iscritti all’ordine, per i laureati presso l’Unicusano e per gli appartenenti alle Forze dell’Ordine quali Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Carabinieri, Guardia di Finanza ed Esercito.
Modalità formativa
La specializzazione post-laurea, a qualsiasi ambito afferisca, richiede un discreto investimento di tempo; considerando i ritmi a cui quotidianamente siamo sottoposti, frequentare un master può diventare una vera e propria impresa impossibile.
Per andare incontro a chi già lavora e a tutti quelli che per vari motivi non hanno la possibilità di sottostare a vincoli di orario e di lezioni in presenza, la Niccolò Cusano consente la frequentazione del master a distanza.
Il percorso di specializzazione si sviluppa interamente online, attraverso una piattaforma telematica che mette a disposizione del corsista tutto il materiale didattico necessario per conseguire il diploma di master di II livello.
Tra i plus della modalità formativa la possibilità di seguire le lezioni in streaming, dettaglio dal quale deriva l’opportunità di gestire i tempi a seconda delle personali esigenze.
Per avere ulteriori informazioni sul master online o per ricevere supporto per l’iscrizione puoi contattarci attraverso il modulo online che trovi cliccando qui!